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Le pagine personali di Luigi Grosso


Miastenia Gravis

L'ambulatorio per la diagnosi e la cura della miastenia e per la chirurgia del timo di Pisa

Un giorno, cercando su internet informazioni sulla miastenia, lessi della dottoressa Roberta Ricciardi: una neurologa che aveva dedicato la vita alla cura dei pazienti affetti da miastenia gravis, essendo tra l'altro essa stessa affetta di questa patologia da quando era una ragazzina. Le inviai una mail e lei rispose subito alla mia richiesta di aiuto e seppe trovare una terapia adatta al mio caso, la malattia ora grazie alle sue cure si è placata, sono tornato a lavorare a tempo pieno, conduco una vita perfettamente normale.
Frequentando l’ambulatorio per la diagnosi e la cura della miastenia grave e per la chirurgia del timo di Pisa mi sono reso conto che la dottoressa Ricciardi ha avviato, assieme all’équipe della chirurgia toracica dell’Ospedale Cisanello, un vero e proprio centro multidisciplinare per la cura della miastenia: anestesisti, chirurghi toracici, neurologi, oncologi, infermieri lavorano assieme per ottenere un risultato ottimo e tutte queste figure professionali, conoscendo a fondo la malattia, adottano sempre i metodi e gli interventi più appropriati per ogni singolo paziente.
Tuttavia io, come tanti altri pazienti che si rivolgono a Pisa per curarsi, sono preoccupato dal fatto che il funzionamento del centro manchi di un riconoscimento istituzionale; esso è affidato soltanto alla dedizione della dottoressa e alla disponibilità della chirurgia toracica, e noi pazienti viviamo con preoccupazione questo senso di provvisorietà.
La dottoressa non dispone di una segretaria, non dispone di una sua unità operativa, non dispone di propri letti e di altri medici ai quali potrebbe invece trasmettere la sua grande conoscenza scientifica e la sua esperienza clinica della miastenia, che è impossibile acquisire semplicemente studiando la letteratura medica sull’argomento ma è il frutto di venticinque anni di frequentazione dei pazienti miastenici.
Occorrerebbe invece riconoscere istituzionalmente questo operato dotando la dottoressa di tutti i mezzi possibili per esercitare la sua professione e trasmettere le sue conoscenze formando altri neurologi che potrebbero poi diffondere tali conoscenze sul territorio nazionale.
Se le competenze della dottoressa dovessero andare perdute per tutti i pazienti italiani affetti da miastenia sarebbe una vera e propria tragedia.

Che cos'è la Miastenia

Il seguente articolo è in parte la traduzione della voce "myasthenia gravis" presente sulla versione inglese di Wikipedia, l'enciclopedia libera. La seguente traduzione è stata da me postata sulla versione italiana di Wikipedia il 12/9/2005.

Miastenia Gravis Wikipedia

Miastenia gravis
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La miastenia gravis (spesso abbreviata in MG, dal greco myastheneia, “debolezza muscolare”, μύς- muscolo, ά - privativo, σθενος - forza, e dal latino gravis, “grave”) è una malattia neuromuscolare caratterizzata da debolezza muscolare fluttuante e affaticabilità. È una delle malattie autoimmuni meglio conosciute, e gli antigeni e i meccanismi della malattia sono stati identificati con precisione. La debolezza muscolare è causata da anticorpi circolanti che bloccano i recettori colinergici postsinaptici o le proteine MuSK (muscle-specific tyrosine kinases) della giunzione neuromuscolare, inibendo l'effetto stimolante del neurotrasmettitore acetilcolina. La miastenia è trattata con farmaci immunosoppressori e con farmaci anticolinesterasici.

Indice

1 Segni e sintomi
2 Diagnosi
3 Esami ematici
4 Test all'edrofonio cloruro
5 Elettromiografia singola fibra
6 Esami radiologici
7 Fisiopatologia
8 Epidemiologia
9 Terapia
10 Prognosi
11 Collegamenti esterni

Segni e sintomi

La caratteristica della miastenia gravis è una debolezza muscolare che aumenta durante i periodi di attività e migliora dopo un periodo di riposo. Nonostante la miastenia gravis possa interessare ogni muscolo volontario alcuni muscoli, come quelli che controllano l'occhio e i movimenti delle palpebre, l'espressione facciale, la masticazione, il parlare e la deglutizione sono spesso, anche se non sempre, coinvolti nella malattia. Anche i muscoli che controllano la respirazione, il collo e i movimenti degli arti possono essere interessati.
L'inizio della malattia può essere rapido e improvviso. I sintomi spesso non vengono riconosciuti immediatamente come quelli della miastenia gravis; alcuni pazienti ricevono una diagnosi corretta soltanto dopo più di un anno dall'esordio della malattia. In molti casi, il primo sintomo evidenziabile è la debolezza dei muscoli oculomotori, il paziente si lamenta quindi di vederci doppio (diplopia). In altri casi i primi segni possono essere la difficoltà nella deglutizione e la voce nasale che può diventare quasi incomprensibile.
A questo riguardo è interessante ricordare che la prima descrizione conosciuta in letteratura della malattia risale al medico e anatomista inglese Thomas Willis che nel De Anima Brutorum (1672), descrisse il caso di una donna che riusciva a parlare senza difficoltà ma, dopo un poco che parlava, perdeva temporaneamente la parola diventando “muta come un pesce”.
Il grado della debolezza muscolare varia molto tra pazienti diversi, passando da forme localizzate, limitate ai muscoli oculari (miastenia oculare), sino a forme severe o generalizzate nelle quali molti muscoli, a volte inclusi quelli che controllano la respirazione, sono coinvolti. I sintomi, che variano in tipo e severità, possono includere una ptosi palpebrale (caduta, abbassamento di una o di tutte e due le palpebre), diplopia (vederci doppio), dovuta alla debolezza dei muscoli che controllano i movimenti oculari, instabilità nella stazione eretta, debolezza nelle braccia, nelle mani, nelle dita, nelle gambe e nel collo, cambio dell'espressione facciale, disfagia (difficoltà nella deglutizione), fiato corto, e voce alterata, spesso nasale, (rinolalia), dovuta alla debolezza dei muscoli faringei.
Una crisi miastenica può portare a una paralisi generalizzata, che include anche i muscoli respiratori, e una ventilazione assistita può essere necessaria per mantenere il paziente in vita. Nei pazienti nei quali i muscoli respiratori sono già deboli, le crisi possono essere scatenate da infezioni, febbre, reazioni avverse da farmaci o stress emozionale.

Diagnosi

La diagnosi della miastenia può essere difficile, perché i sintomi possono essere subdoli e difficili da distinguere da situazioni normali e da altri disordini neurologici. Un esame completo del paziente può rivelare affaticabilità, con la debolezza che migliora dopo il riposo e peggiora con la ripetizione dello sforzo.

Esami ematici

Se si sospetta la miastenia un esame del sangue viene effettuato per identificare gli anticorpi diretti contro i recettori colinergici. Il test ha una sensibilità dell'80-96%, ma nella miastenia limitata ai muscoli oculari (miastenia oculare), il test può essere negativo fino nel 50 % dei casi. Spesso altri test sono fatti per la sindrome miasteniforme di Lambert Eaton, nella quale altri anticorpi (diretti contro i canali-calcio) sono spesso trovati.

Test all'edrofonio cloruro

Il test all'edrofonio cloruro viene a volte effettuato per identificare la miastenia. Questo test richiede la somministrazione endovenosa di edrofonio cloruro (Tensilon®), un anticolinesterasico, un farmaco cioè che rallenta l'idrolisi dell'acetilcolina da parte dell'enzima colinesterasi e che aumenta temporaneamente i livelli di acetilcolina nella giunzione neuromuscolare. Nei pazienti con miastenia gravis nei quali sono coinvolti i muscoli oculari l'edrofonio cloruro migliora brevemente la debolezza muscolare.

Elettromiografia singola fibra

Il test chiamato elettromiografia a singola fibra (EMG), in cui singole fibre muscolari sono stimolate da impulsi elettrici, può rivelare anomalie nella trasmissione dell’impulso dal nervo al muscolo. L’EMG misura il potenziale elettrico delle cellule muscolari. Le fibre muscolari nella miastenia gravis, così come in altri disordini neuromuscolari, non rispondono altrettanto bene ad una stimolazione elettrica in confronto ai muscoli di individui normali.

Esami radiologici

Una radiografia del torace viene frequentemente eseguita; essa può indirizzare verso diagnosi alternative, (ad esempio la sindrome di Lambert Eaton, dovuta spesso ad un tumore polmonare), e può anche identificare alterazioni del mediastino dovute alla presenza di un timoma. Una TAC del torace, (con mezzo di contrasto), o una risonanza magnetica sono gli esami più indicati per identificare i timomi.

Fisiopatologia

La miastenia gravis è una malattia autoimmunitaria nella quale vengono prodotti anticorpi diretti contro proteine (antigeni) del proprio stesso corpo. Mentre in varie malattie simili è stato fatto il collegamento tra il disturbo e una reazione crociata con un agente infettivo, non esiste un patogeno conosciuto per la miastenia. Più del 25% dei pazienti hanno un timoma, un tumore (sia benigno che maligno) del timo. Ci sono varie teorie che spiegano perché il timoma può predisporre alla MG. Si pensa che nel timo avvenga la perdita della tolleranza immunitaria nei confronti del recettore colinergico. Il processo patologico spesso migliora dopo la resezione del tumore. Nella MG gli autoanticorpi sono diretti contro i recettori colinergici, che sono i recettori della giunzione neuromuscolare per il neurotrasmettitore acetilcolina che stimola la contrazione muscolare. Alcuni tipi di anticorpi limitano la capacità dell’acetilcolina di legarsi ai recettori, altri portano alla distruzione dei recettori, attivando la fissazione del complemento. Diminuendo il numero dei recettori funzionanti diminuisce quindi la contrazione muscolare.

Epidemiologia

La miastenia gravis è presente in tutti i gruppi etnici e nei due sessi. Più frequentemente colpisce giovani donne adulte (sotto i 40) e persone anziane (sopra i 60 anni) di entrambi i sessi, ma può capitare a qualsiasi età. Nella miastenia neonatale il feto acquisisce anticorpi da una madre affetta da miastenia gravis attraverso la placenta. Generalmente, i casi di miastenia neonatale sono temporanei e i sintomi normalmente scompaiono entro poche settimane dopo la nascita. Altri bambini sviluppano la miastenia in maniera indistinguible da quella degli adulti (miastenia congenita). Esistono poi delle sindromi miasteniche iatrogene, legate cioè all'utilizzo di farmaci che peggiorano il passaggio dello stimolo nervoso attraverso la giunzione neuromuscolare. La miastenia non è direttamente ereditaria né contagiosa. A volte essa può apparire in più di un membro della stessa famiglia.

Terapia

Esiste una terapia sintomatica della miastenia gravis, che consiste nella somministrazione di farmaci anticolinesterasici che migliorano la conduzione dello stimolo a livello della giunzione neuromuscolare: si utilizza quasi unicamente il bromuro di piridostigmina (Mestinon®). Esiste poi una terapia causale che mira a limitare l'azione del sistema immunitario, si usano quindi corticosteroidi (soprattutto prednisone, Deltacortene®, per via orale), e farmaci immunosoppressori come l'azatioprina. Nella fasi acute si possono utilizzare sedute di plasmaferesi e gamma-globuline per via endovenosa. La terapia chirurgica consiste nell'asportazione del timo e di un eventuale timoma (tumore del timo).

Prognosi

La maggior parte dei pazienti, se ben trattati, raggiunge una qualità di vita quasi normale senza problemi significativi. Molti casi di miastenia vanno in remissione, esistono due tipi di remissione:
remissione farmacologica: i sintomi della malattia scompaiono ma il paziente deve continuare ad assumere farmaci.
remissione completa: i sintomi scompaiono e il paziente può sospendere i farmaci.

Collegamenti esterni

Vivere la miastenia (www.viverelamiastenia.it)
Miastenia.it (www.miastenia.it)